Halkieria evangelista Conway Morris and Peel, 1990

(Da: it.wikipedia.org)
Phylum: Mollusca Linnaeus, 1758
Subphylum:
Classe: Biplacophora Vinther & Nielsen, 2005
Ordine: Sachitida He, 1980
Famiglia: Halkieriidae Poulsen, 1967
Genere: Halkieria Poulsen, 1967
Descrizione
L'aspetto di questo animale doveva essere vagamente simile a quello di una lumaca lunga circa cinque centimetri. Il corpo possedeva simmetria bilaterale, era appiattito e la sua superficie ventrale era nuda. Quella dorsale, invece, era ricoperta da scleriti embricate in tre zone. A ogni estremità, l'animale possedeva una grossa conchiglia con linee di crescita ben visibili. Le scleriti erano di tre tipi diversi: dorsalmente, tra le due conchiglie, erano presenti scleriti palmate, che erano circondate da una zona costituita da scleriti cultrate; lungo l'intero margine dell'organismo erano presenti scleriti siculate, a forma di spina. Le conchiglie e le scleriti erano originariamente costituite da carbonato di calcio. Quando Conway Morris e Peel descrissero l'esemplare di Halkieria evangelista proveniente dalla Groenlandia settentrionale, notarono subito la somiglianza con un organismo enigmatico del Cambriano canadese, la Wiwaxia. Notarono inoltre che le due conchiglie dorsali assomigliavano a quelle dei brachiopodi inarticolati. Questa considerazione condusse ad ipotizzare che la Halkieria fosse un organismo imparentato con i brachiopodi; secondo questa teoria, i suoi discendenti si sarebbero evoluti in veri brachiopodi bivalvi gradualmente, finendo per rimanere racchiusi nelle due conchiglie e iniziando un modo di vita sessile. Secondo Nicholas Butterfield (1990), la Wiwaxia era invece un parente arcaico degli anellidi policheti; questa ipotesi prende le mosse dal fatto che le scleriti di questo organismo possedevano una struttura simile a quella delle chetae dei policheti. Un gran numero di altri studiosi ha sottolineato le affinità tra la Halkieria e i molluschi: secondo Vinther e Nielsen (2005) non vi sarebbero caratteristiche in comune con i brachiopodi né con gli anellidi; tutte le caratteristiche riscontrate in Halkieria sembrerebbero essere compatibili con i molluschi, in particolare con il gruppo dei chitoni (i Polyplacophora). In seguito, la ridescrizione di un organismo proveniente da Burgess Shales noto come Odontogriphus, rivelò che questo animale potrebbe essere stato un parente primitivo dei molluschi, piuttosto che un lofoforato. L'apparato dentale dell’Odontogriphus sembra simile alla radula dei molluschi e anche a un'analoga struttura presente nella Wiwaxia. Queste recenti scoperte implicherebbero qualche sorta di parentela tra questi enigmi del Cambriano. L'Halkieria doveva condurre un modo di vita strettamente bentico: strisciava lungo il fondale marino e, se effettivamente era presente una radula, poteva usare quest'ultima per raschiare le alghe presenti sul fondale per cibarsene. La pesante corazza costituita dalle scleriti e dalle conchiglie, infine, poteva proteggerla dai predatori.
Diffusione
È un enigmatico animale estinto forse affine ai molluschi, vissuto nel Cambriano inferiore e medio (520 – 505 milioni di anni fa). I suoi fossili frammentari, sotto forma di singole scleriti, sono stati rinvenuti in quasi tutti i continenti nei cosiddetti giacimenti a piccola fauna dura. Un esemplare completo di questo organismo, però, è stato rinvenuto nel giacimento di Sirius Passet (Groenlandia settentrionale) nel 1989; la sua descrizione ha posto le basi per notevoli considerazioni evoluzionistiche.
Bibliografia
–Bengtson, S. (1985). "Redescription of the Lower Cambrian Halkieria obliqua Poulsen". Geologiska Föreningen i Stockholm Förhandlingar. 107 (2): 101–106.
–Conway Morris, S.; Peel, J.S. (June 1990). "Articulated halkieriids from the Lower Cambrian of north Greenland". Nature. 345 (6278): 802-805.
–Porter, S. M. (2004). "Halkieriids in Middle Cambrian phosphatic limestones from Australia". Journal of Paleontology. 78: 574-590.
–Conway Morris, S. (1994). "Enigmatic shells, possibly halkieriid, from the Middle Cambrian Burgess Shale, British Columbia". Neues Jahrbuch für Geologie und Paläontologie. 195 (1-3): 319-331.
–Conway Morris, S.; Peel, J. S. (1995). "Articulated Halkieriids from the Lower Cambrian of North Greenland and their Role in Early Protostome Evolution". Philosophical Transactions of the Royal Society B. 347 (1321): 305-358.
–Bengtson, S. (2004). Lipps, J.H.; Waggoner, B.M. (eds.). "Neoproterozoic- Cambrian Biological Revolutions". Paleontological Society Papers. 10: 67–78.
–Conway Morris, S. (2001). "Significance of Early Shells". In Briggs, D.E.G.; Crowther, P.R. (eds.). Palaeobiology II. Wiley-Blackwell. p. 38. ISBN 978-0-632-05149-6. Retrieved 12 Nov 2009.
–Vinther, J. (2009). "The Canal System in Sclerites of Lower Cambrian Sinosachites (Halkieriidae: Sachitida): Significance for the Molluscan Affinities of the Sachitids". Palaeontology. 52 (4): 689-712.
–Vinther, J.; Nielsen, C. (2005). "The Early Cambrian Halkieria is a mollusc". Zoologica Scripta. 34 (1): 81-89.
–Bengtson, S., Conway Morris, S., Cooper, B.J., Jell, P.A., and Runnegar, B.N. (1990). "Early Cambrian fossils from South Australia". Memoirs of the Association of Australian Palaeontologists. 9: 1–364. cited by Porter, S.M. (May 2004). "Halkieriids in Middle Cambrian Phosphatic Limestones from Australia". Journal of Paleontology. 78 (3): 574–590. CiteSeerX 10.1.1.573.6134. doi:10.1666/0022-3360(2004)078<0574:HIMCPL>2.0.CO;2. ISSN 0022-3360. Retrieved 2008-08-01.
–Bengtson, S. (1992). "The cap-shaped Cambrian fossil Maikhanella and the relationship between coeloscleritophorans and molluscs". Lethaia. 25 (4): 401-420.
–Porter, S. M. (2008). "Skeletal Microstructure Indicates Chancelloriids and Halkieriids Are Closely Related". Palaeontology. 51 (4): 865-879.
–S. Conway Morris; A. J. Chapman (January 1997). "Lower Cambrian Halkieriids and Other Coeloscleritophorans from Aksu-Wushi, Xinjiang, China". Journal of Paleontology. 71 (1): 6-22.
–Jell, P. (1981). "Thambetolepis delicata gen. et sp. nov., an enigmatic fossil from the Early Cambrian of South Australia". Alcheringa: An Australasian Journal of Palaeontology. 5 (2): 85-89.
–Skovsted, C. B. (2006). "Small Shelly Fauna from the Upper Lower Cambrian Bastion and Ella Island Formations, North-East Greenland". Journal of Paleontology. 80 (6): 1087-1112.
–"Oikozetetes seilacheri". Burgess Shale Fossil Gallery. Virtual Museum of Canada. 2011.
–Paterson, J. R.; Brock, G. A.; Skovsted, C. B. (2009). "Oikozetetes from the early Cambrian of South Australia: implications for halkieriid affinities and functional morphology". Lethaia. 42 (2): 199-203.
–Conway Morris, S. (1995). "Enigmatic shells, possibly halkieriid, from the Middle Cambrian Burgess Shale, British Columbia". Neues Jahrbuch für Geologie und Paläontologie, Abhandlungen. 195 (1): 319-331.
–Siegmund, H. (2007). "The Ocruranus-Eohalobia group of small shelly fossils from the Lower Cambrian of Yunnan". Lethaia. 30 (4): 285-291.
![]() |
Data: 24/05/2008
Emissione: Fossili in Groenlandia Stato: Greenland |
---|